venerdì 23 gennaio 2009

Calciomercato nel segno di Javè

Il fatidico anno 1492 e il decreto di espulsione degli Ebrei emanato dal cattolicissimo re di Spagna.


Si racconta spesso che dalla Sicilia si mosse, allora, quasi un terzo della popolazione ebraica. La parte restante della popolazione rinunciò di fatto alla professione pubblica e, poi, alla appartenenza ebraica. In Sicilia restano oggi molti cognomi che, più di qualche monumento su cui si discute troppo, evidenziano maggiormente il permanere delle tracce dell’antico popolo del Libro. Molti Ebrei, prima di quel 1492, avevano assunto cognomi di città o di piccoli paesi: Ragusa, Siragusa/Siracusa/Zera-qù, Ferra, Ferla, Catania, Messina, Monreale, Palermo, Trapani, Lentini, Sciacca, Enna o provenienze da città come Milano, Pisa, Genova o Roma o da regioni come Calabria o Calabrese. Altri scelsero cognomi che si rifacevano all'ebraismo, e quindi Isaia, Saja, Namias, Namia o legati alla professione: Orefice, Cremisi, Croccolo, Ferla, Ferula, Tinto, Sità, della Seta, Seta, Zaffarano, e così via...

Nella ricerca del cognome ognuno dava sfogo alla propria immaginazione, ricreando comunque una chiave di lettura capace di essere notata da chi fosse stato in grado di interpretarla.

Tutto questo per dire che acquistammo Foggia.

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